Da attenti consumatori avrete notato che da qualche anno, nelle etichette dei prodotti cosmetici, alimentari e farmaceutici, la scritta "senza parabeni".
Da più di cinquant'anni sfruttati dall'industria come conservanti a basso costo per una forte carica battericida e funghicida.
La ricerca scentifica, però, ha dimostrato che si tratta di "interferenti endocrini", riuscendo a simulare il comportamento di diversi ormoni legandosi a recettori ormonali sia tiroidei che steroidei (estrogeni).
Questi conservanti di origine chimica vengono utilizzati per la preparazione di:
- creme
- saponi
- shampoo
- bagnoschiuma
- alimenti
- deodoranti.
Sia in Italia che in Europa vengono consentiti anche se esiste una legge che ne regolamenta la concentrazione massima ammissibile.
Ne viene vietato l'uso (aprile 2015),nei cosmetici destinati ai bambini di età inferiore a tre anni.
Il rischio legato, quindi, all'uso di cosmetici conteneti parabeni è quello di aumentare percentualmente le probabilità di insorgenza di gravi malattie come melanomi ed altri tipi di tumori, considerando la tendenza che hanno a permanere nei tessuti.
Gli effetti collaterali, anche nell'immediato, sono gravi dermatiti, eritemi anche cronicizzati.
Pur non essendo già stato dimostrato scentificamente, pare che vi sia correlazione tra l'uso dei parabeni e il tumore alla mammella.
Queste sostanze hanno la tendenza a rimanere nei tessuti ed a diffondersi per via linfatica.
Recenti studi hanno evidenziato la presenza di parabeni nei tessuti cancerogeni mammari analizzati.
Pare che interferiscano pure,con l'azione protettiva della pelle nei confronti dei raggi ultra-violetti.
Il consiglio è quello di soffermarsi almeno un attimo per leggere l'etichetta dei prodotti che si sta per acquistare evitando:
- il BUTYL-PARABEN
- il PROPYL-PARABEN
- l'ISOBUTYL-PARABEN
- il BENZYL-PARABEN
- l'ISOPROPYL-PARABEN
e scegliendo un prodotto un po' piu costoso, ma più sicuro.